Con in mano un mazzo di rose, un medico egiziano si suicidò nel Nilo
Un giovane medico del Governatorato di Dakahlia in Egitto è annegato dopo essersi lanciato dalla cima di un ponte sul fiume Nilo a causa del suo decesso in pessime condizioni psicologiche.
Sembra che il medico depresso abbia lanciato un "mazzo di rose" che aveva in suo possesso poco prima del suicidio, secondo quanto riferito da testimoni oculari citati dai media locali.
I testimoni hanno anche confermato che "il giovane stava sul ponte Talkha e aveva in mano un mazzo di rose e rimase a piangere per un breve periodo, poi gettò le rose in acqua e salì sul ponte di ferro e si gettò senza dire un parola, mentre un certo numero di giovani cercavano di salvarlo, ma la corrente lo trascinava e annegava".
Sul luogo dell'incidente, inoltre, i soccorsi fluviali sono riusciti a recuperare il corpo del giovane.
All'esame, è emerso che la persona si chiamava "Ahmed. M. R., 30 anni, oculista residente al Kafr Saqr Central Hospital nel Governatorato di Sharkia, e residente nel villaggio di Al-Tamd Al-Hajar, che è affiliato al Sinbillawin Center.
È stato emesso un verbale sull'incidente e la salma è stata trasferita all'ospedale di emergenza di Mansoura, a disposizione della Procura.