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Riscaldamento globale, e poi?

Gli esperti dell'Intergovernmental Panel on Climate Change hanno sottolineato la necessità che il mondo intraprenda trasformazioni "rapide e senza precedenti" se vuole limitare il riscaldamento a un grado e mezzo Celsius, avvertendo dei maggiori rischi se questo livello viene superato.

In un rapporto di 400 pagine, di cui lunedì è stato pubblicato un riassunto, gli scienziati hanno presentato ai "decisori politici" i numerosi effetti che hanno cominciato a manifestarsi, in particolare la possibilità di un riscaldamento superiore a un grado e mezzo Celsius, rispetto al livello dell'era preindustriale. Tra queste conseguenze, le ondate di caldo, l'estinzione di specie e lo scioglimento della calotta polare, con il conseguente innalzamento del livello degli oceani nel lungo periodo.

Se la temperatura continua a salire al ritmo attuale a causa delle emissioni di gas serra, l'aumento dovrebbe raggiungere un grado e mezzo Celsius tra il 2030 e il 2052, secondo il rapporto, che si basa su più di seimila studi.

E se i paesi saranno soddisfatti degli impegni assunti per ridurre queste emissioni contenute nell'Accordo di Parigi concluso nel 2015, la temperatura aumenterà di tre gradi entro la fine di questo secolo.

Per limitare il riscaldamento di un grado e mezzo, la Commissione per il clima ha ritenuto che le emissioni di anidride carbonica dovrebbero diminuire del 45% entro il 2030 e che il mondo dovrebbe raggiungere la "neutralizzazione del carbonio", ovvero le quantità nell'atmosfera non eccedere quelli che possono esserne ritirati.

Il rapporto invita tutti i settori a "ridurre significativamente le emissioni con un'inversione di tendenza rapida e senza precedenti".

L'autorità ha sottolineato che le fonti di energia, in particolare carbone, gas e petrolio, sono responsabili dei tre quarti delle emissioni.

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